01 novembre 2006

Bordeaux

Stasera tra una cosa e l'altra, dopo il midterm di Economics, sono riuscito ad infilare una degustazione di vini Bordeaux.
Funziona così. C'è questo club della Business School che si chiama Wine Society, l'iscrizione al quale costa mi sembra 50 dollari all'anno. Ogni settimana organizzano una degustazione di vini, e stasera toccava al Bordeaux. Seduti in un'aula, più o meno un centinaio, ognuno con davanti undici calici posati su una specie di mappa, un foglio per prendere appunti e due produttori francesi abbastanza simpatici che spiegavano i vini e si prendevano in giro tra loro. Per gli intenditori o presunti tali, ecco la lista di quello che abbiamo assaggiato:
1. Chateau Corbin 2003
2. Chateau d'Issan 2003
3. Chateau Lagrange 2003
4. Les Fiefs de Lagrange 2001
5. Chateau Corbin 2001
6. Blason d'Issan 2000
7. Chateau d'Issan 2000
8. Chateau Lagrange 2000
9. Chateau d'Issan 1999
10. Chateau d'Issan 1995
11. Chateau Lagrange 1990
Inutile dire che ho seccato - nell'ordine - tutti i bicchieri, senza apprezzare troppo la differenza tra l'uno e l'altro. Anzi, alle volte i vini da 2 euro di Bertelli mi sembravano migliori. Quello che ho capito comunque - e lo scrivo per ricordamelo - è che:
a) il Bordeaux è un mix di Merlot (20-30%, max 35%), Cabernet Franc o Sauvignon (70-80%) e a volte c'è anche dell'altro (tipo Petit Merlot, che è???)
b) la qualità del Cabernet aumenta con gli anni mentre quella del Merlot raggiunge un picco e poi cala
c) i prezzi delle varie annate non sono sempre proporzionali alla qualità, e ci sono certe annate "magiche" (tipo il 1997 ed il 2000) che vengono pagate un casino solo per il valore simbolico che hanno. Il 1990 è una grande annata per tutti i vini europei
d) c'è una differenza tra i vini della riva destra e riva sinistra di qualche fiume della zona di Bordeaux
e) i vini che si chiamano "chateau" sono first label e sono di qualità più alta.
L'unica cosa che non mi è andata giù è che, verso la fine, uno dei due tipi, da buon francese, parlando della concorrenza, ha detto che certi produttori europei - tipo gli italiani - non rispettano le regole di etichettatura, che sarà anche vero, ma mi sono sentito un po' toccato e gli ho fatto notare che l'uscita era infelice, e che, se lo riteneva vero, doveva fare denuncia all'Unione Europea piuttosto che parlar male dell'Italia.
Buon Halloween a tutti!!

1 commento:

Nico ha detto...

Concordo